giovedì 26 aprile 2012

Riparto al novantesimo


Dopo i primi novanta giorni trascorsi nel purgatorio della cassa integrazione riprendo a scrivere. Me lo impongo, in un certo senso: perchè se fino a tre mesi fa la mia esistenza (professionale) era il mio lavoro, gli articoli che scrivevo nelle pagine dell'Informazione di Bologna, ora questo "silenzio forzato" non è certo un passo avanti. Anzi.

Quindi, anche se in piccolo - in minuscolo, direi - meglio rimettere mano alla tastiera, anche solo per mezza cartella al giorno, cioè poco meno di  mille battute, traducendo dallo slang delle redazioni. Un allenamento soft ma metodico, insomma, forse perfino una terapia. Ma è anche un modo per ristabilire un contatto con quei lettori (pochi o tanti, non importa) che in diverse occasioni hanno dimostrato di seguirmi e di interessarsi al mio lavoro: nulla di fondamentale, per carità, però credo sia legittimo sentire il bisogno di ritrovare quel legame, di ricreare un luogo di incontro, una sintonia.

Sull'Informazione scrivevo di Cultura: non è certo un vincolo ma è abbastanza naturale che il mio sguardo parta ancora da lì. Solo che in questo caso potrò concedermi uno stile più leggero e magari perfino qualche tocco polticamente scorretto, di quelli che nelle redazioni dei  giornali si pensano in continuazione ma poi, alla fine, non si scrivono mai.

E se per qualcuno questo è un primo incontro, qui c'è una raccolta abbondante del mio passato più recente. Nell'attesa che riprenda il futuro.

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